Cosa Succede

Due “Stimati” giornalisti (Nuzzi, Antonelli) scrivono un libro (Metastasi) basato sulle dichiarazione di un pentito (Di Bella).

In un intero capitolo (Il caso Stucchi) il pentito dichiara che la mandante di quello che lui definisce un“omicidio camuffato da sequestro” di mio padre sarebbe mia madre.

La realtà però è molto più semplice e sconcertante: un pentito è in cerca di qualcosa, due autori sono alla ricerca di qualcos’altro, un tema importante come l’infiltrazione dell’ndrangheta nel Nord viene trattato con superficialità rischiando di uscirne svilito e sottovalutato e tanto fango viene buttato su persone che non solo sono del tutto innocenti ma ancor più paradossalmente sono state le vere vittime di questi delitti.

Ed allora l’unico modo di far prevalere la VERITA’ è quello di darle voce.
Dopo la lettera aperta (qui riportata) che ho inviato a tutti i maggiori organi di informazione nazionali, alle autorità (a partire dal sindaco della mia città per arrivare fino al Presidente della Repubblica) ed alla magistratura, ho deciso di realizzare questo sito.

La volontà è quella di dare all’opinione pubblica tutti gli elementi per poter valutare autonomamente la “professionalità e moralità” di queste persone che si sono spinte fino ad accuse così gravi e infamanti senza una se pur minima indagine.

Se anche tu vuoi aiutarci segui quanto riportato nella sezione “Se Vuoi Aiutarci”.
Prima però informati dell’accaduto scorrendo il contenuto di questo sito ed andando sulla mia bacheca di FB per ulteriori informazioni.

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Le Scuse degli autori

Crediamo sia un dovere pubblicare questa drammatica lettera frutto di un dolore lacerante che le dichiarazioni di Giuseppe Di Bella presenti nel nostro libro hanno prodotto. E in effetti per la specifica vicenda del sequestro Stucchi abbiamo commesso una leggerezza a riportare il racconto di questo collaboratore basato solo su affermazioni de relato. Quindi nell’avergli dato credito ritenendolo credibile anche quando racconta cose sapute da terzi e non solo su quanto afferma di aver visto, sentito o fatto in prima persona come nel resto del saggio. In particolare, questo racconto è basato su confidenze che Di Bella dice di aver ricevuto da Francesco Coco, cugino del boss Coco Trovato in un bar durante una partita di biliardo.Tali affermazioni non sono avvallate da fatti o da riscontri ne da altre testimonianze.
E’ quindi d’obbligo rivolgere le nostre scuse alla famiglia Stucchi ed in particolare alla memoria della signora Giovanna Donizetti la cui onestà e onorabilità non avremmo dovuto ne voluto macchiare e che certo non si sarebbe meritata dopo il dolore già provocato dalla tragica scomparsa del marito questa nuova e ingiustificata sofferenza.
Non siamo invece d’accordo sul ruolo marginale che si vuole ritagliare a Di Bella. Certo, non era battezzato, né calabrese ma la provata appartenenza all’organizzazione per un quarto di secolo e, ancor più, il rapporto amicale costruito fin dalla giovinezza con il boss Franco Coco Trovato, e confermato in numerose sentenze, rendono la sua posizione privilegiata nell’organizzazione. Tanto che il suo contributo è stato ritenuto per alcuni magistrati, come il pubblico ministero Galileo Proietto, “determinante” nella soluzione di articolate indagini e processi. Anche se quando un pentito dice una, due, tre, cento verità non è detto che le dica sempre e ogni volta.
Claudio Antonelli e Gianluigi Nuzzi

Ecco il link al sito http://www.cadoinpiedi.it/2011/04/07/di_bella_dice_il_falso_su_nostro_padre.html

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La Gazzetta di Lecco 15 Genanio 2011

La Gazzetta di Lecco 15 Gennaio 2011

Nel Link l’articolo riportato dulla Gazzetta di Lecco il 15 Gennaio 2011

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La Padania

La Padania 2 Gennaio 2011 pag.12 

La Padania 2 Gennaio 2011 pag.13

Nei link quanto pubblicato da La Padania il 2 Gennaio 2011

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Il Giornale di Lecco

Giornale di Lecco 27 Dicembre 2010 Nel Link quanto riportato dal Giornale di Lecco il 27 Dicembre 2010

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La Gazzetta di Lecco

LA Gazzetta 24 Dicembre 10 pag.1

La Gazzetta 24 Dicembre 10 pag.8

Nei Link l’articolo sulla Gazzetta di Lecco del 24 Dicembre 2010

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La Provincia di Lecco

La Provincia di Lecco 22 Dicembre 2010 Nel Link quanto riportato su La Provincia di Lecco del 22 Dicembre 2010

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Il Giorno

Il Giorno 23 Dicembre 2010 Nel link l’articolo su Il Giorno del 23 Dicembre 2010

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Paolo Visnoviz

http://www.visnoviz.org/tag/stucchi/

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Qui Lecco Libera

http://www.quileccolibera.net/?p=3042

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riesplorando.com

http://www.riesplorando.com/blog/italia-belpaese-news/metastasi-ovvero-il-giornalismo-senza-responsabilita–

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vivianamusumeciblog

http://vivianamusumeciblog.wordpress.com/tag/metastasi/

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Reporter tv

http://www.reportertv.info/blog/news/il-caso-stucchi-

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On. Roberto Castelli – Metastasi e la mia battaglia di verità

22 Dicembre 2010

Anche io sono vittima della incredibile pubblicazione “Metastasi”.

Il libro contiene una serie enorme di falsità relative ad episodi che Gianluigi Nuzzi e Claudio Antonelli, per pura sete di guadagno, hanno riportato senza fare la minima verifica su quanto raccontato da uno pseudo pentito.

Se si può comprendere, senza ovviamente giustificare, il fatto che se la prenda con uomini politici, che sono abituati ed attrezzati per la lotta, anche aspra, l’episodio relativo alla famiglia Stucchi è veramente disgustoso.

Il racconto lascia intendere, al di fuori di ogni dubbio, il cinismo di questi due giornalisti, che non hanno esitato a riportare dichiarazioni così pesanti, non suffragate da un riscontro, ignorando completamente le conseguenze del loro atto, che ha gettato nel più assoluto sconforto una famiglia già duramente provata dalla vita.

Un atto completamente gratuito, perché tale racconto nulla aggiunge e nulla toglie alla capacità di vendita del libro stesso.

Il figlio maggiore di Giovanni Stucchi, Aristide, mi ha pregato di trasmettere ai Parlamentari, al Sottosegretario Gianni Letta, ai Ministri e al Presidente del Consiglio e una sua lettera sulla vicenda, che egli stesso ha inviato a tutti i principali media nazionali. Non c’è traccia al momento della sua pubblicazione, il che la dice lunga sul cinico sistema di informazione e comunicazione che vige oggi nel nostro Paese, che pubblica solo notizie negative e non lascia alcuna possibilità di difesa alle vittime di questo sistema.

Per quanto mi riguarda, ho iniziato la mia battaglia giudiziaria di verità. Ho con me un unico, grande bagaglio, che ho conquistato dopo tanti anni di attività politica sotto la luce del sole: la mia dignità. Mi batterò fino all’ultimo per difenderla.

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